Impresa 4.0: agevolazioni per tutte le imprese
Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2018 a dicembre dello scorso anno, è iniziata la seconda fase del Piano Nazionale Industria 4.0, ora Impresa 4.0.
Da quest’anno, infatti, il piano si rivolge non soltanto al settore manifatturiero, ma anche alle imprese degli altri settori per consentire all’intero tessuto imprenditoriale italiano di dotarsi degli strumenti in grado di supportare la digital transformation, aprendo quindi il capitolo delle competenze e della formazione 4.0.
Nel nuovo Piano Impresa sono state potenziate e indirizzate in una logica 4.0 tutte le misure che si sono rilevate efficaci e, per rispondere pienamente alle esigenze emergenti, ne sono state previste di nuove.
Le principali azioni del Piano Impresa 4.0
- Iper e Super Ammortamento
- Nuova Sabatini
- Fondo di Garanzia
- Credito d’imposta R&S
- Startup e PMI innovative
- Patent box
- Centri di competenza ad alta specializzazione
Iper e Super Ammortamento: investire per crescere
L’Iper-ammortamento e il Super-ammortamento consistono in una supervalutazione, rispettivamente del 250% e del 130% (per l’anno 2017 era previsto il 140%), degli investimenti in beni strumentali nuovi acquistati o in leasing.
Per supervalutazione s’intende l’incremento fiscale delle quote di ammortamento di un bene rispetto al suo effettivo valore, permettendo di pagare le imposte su una base imponibile inferiore, grazie alle deduzioni delle quote di ammortamento maggiorate.
Per semplificare, l’agevolazione consente di beneficiare di una deduzione fiscale maggiore rispetto a quella che spetterebbe se il bene fosse iscritto in bilancio al suo reale costo: permette di pagare meno tasse sul bene acquistato.
Per esempio: se un hotel deve acquistare un nuovo componente per la cucina del valore di €10.000, porterà in ammortamento un importo di €13.000, abbassando quindi l’imponibile da tassare di €3.000 con un risparmio in termini di imposte.
Nuova Sabatini: credito all’innovazione
La misura Nuova Sabatini sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.
I beni devono essere nuovi, avere autonomia funzionale (non è ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari che non soddisfano tale requisito) ed essere correlati all’attività produttiva svolta dall’impresa. L’agevolazione consiste nella concessione da parte di banche di finanziamenti alle imprese assistiti dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80%, nonché di un contributo da parte del Ministero pari al valore degli interessi calcolati su 5 anni del 2,75% o del 3,575% in base al tipo di investimento.
Il finanziamento dev’essere di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro, anche suddivisi in più domande di agevolazione.
Per esempio: se un campeggio vuole acquistare gli arredi per la nuova reception per €60.000, prima della contrattazione dell’eventuale finanziamento bancario, invierà la pratica per la Nuova Sabatini e, in caso di approvazione, riceverà annualmente la quota parte degli interessi. In questo caso le verrà accreditato un bonifico ogni anno per 5 anni di importo totale di €4.288,12.
Fondo di garanzia: ampliare le possibilità di credito
Con il Fondo di garanzia per le Piccole e Medie imprese, l’Unione europea e lo Stato Italiano affiancano le imprese e i professionisti che hanno difficoltà ad accedere al credito bancario perché non dispongono di sufficienti garanzie. La garanzia pubblica, in pratica, sostituisce le costose garanzie normalmente richieste per ottenere un finanziamento, come fidejussioni o polizze assicurative.
Per esempio: se un chiosco deve acquistare delle attrezzature per il bar, ha la possibilità di accedere in modo molto più semplice a finanziamenti grazie alla garanzia statale, riducendo o eliminando del tutto le garanzie che deve prestare l’imprenditore (ipoteche, fidejussioni).
Credito d’imposta R&S: premiare chi investe nel futuro
L’agevolazione consiste in un credito d’imposta del 50% su spese incrementali in Ricerca e Sviluppo, riconosciuto fino a un massimo annuale di 20 milioni di Euro/anno per beneficiario. Sono agevolabili tutte le spese relative a ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale: costi per personale altamente qualificato e tecnico, contratti di ricerca con università, enti di ricerca, imprese, start up e PMI innovative, quote di ammortamento di strumenti e attrezzature di laboratorio, competenze tecniche e privative industriali.
Aggiornamento: a partire dal 2019 vengono apportate alcune modifiche alla disciplina del credito d’imposta R&S. Riportiamo di seguito le più importanti: l’aliquota di agevolazione resta al 50% solo per alcune tipologie di spesa (ad es. personale con lavoro subordinato, contratti di ricerca con Università, startup o PMI innovative), per le altre si riduce al 25%; il bonus massimo annuale per beneficiario è ridotto da 20 a 10 milioni di euro.
Startup e PMI innovative: accelerare l’innovazione
Le nuove imprese (startup) innovative godono di un quadro di riferimento dedicato in materie come la semplificazione amministrativa, il mercato del lavoro, le agevolazioni fiscali, il diritto fallimentare.
Larga parte di queste misure sono estese anche alle PMI innovative, cioè a tutte le piccole e medie imprese che operano nel campo dell’innovazione tecnologica, a prescindere dalla data di costituzione.
Patent Box: dare valore ai beni immateriali
Il decreto “Patent Box” prevede un regime opzionale di tassazione per i redditi derivanti dall’utilizzo di software protetto da copyright, di brevetti industriali, di disegni e modelli, nonché di processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili.
Centri di competenza ad alta specializzazione: tecnologie avanzate per le imprese
La misura promuove la costituzione dei centri di competenza ad alta specializzazione su tematiche Industria 4.0, nella forma del partenariato pubblico-privato.
I centri di competenza dovranno svolgere attività di orientamento e formazione alle imprese nonché di supporto nell’attuazione di progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale finalizzati alla realizzazione o al miglioramento, da parte delle imprese fruitrici, di prodotti, processi o servizi tramite tecnologie avanzate in ambito Industria 4.0.
Il successo del Piano Industria 4.0 dipenderà dall’ampiezza con cui ogni singolo imprenditore utilizzerà le misure messe a disposizione. Carlo Calenda Ministro dello Sviluppo Economico
Impresa 4.0: una trasformazione inevitabile
Se oggi le imprese spesso si trovano nella difficoltà nel trovare punti di riferimento di fronte al cambiamento che la trasformazione 4.0 ha innescato, è anche vero che è una trasformazione inevitabile e un’opportunità per tutte le aziende che vogliono cogliere il futuro. Per questo siamo a disposizione per aiutare le imprese per supportarle nell’accesso alle agevolazioni previste dal Piano Impresa 4.0, e per qualsiasi altro chiarimento.
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