Vediamo assieme gli aspetti del Decreto utili alla liquidità delle imprese
Giovedì 9 aprile è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il “Decreto Liquidità”, secondo maxi-provvedimento tanto atteso per contenere le conseguenze causate dal COVID19. Tale decreto consente di immettere nel sistema economico risorse fondamentali per le imprese al fine di riuscire a sostenersi nonostante la chiusura forzata.
Si parla di 400 miliardi di euro messi a disposizione. Tale somma però non entra direttamente nelle tasche degli imprenditori ma viene immessa, tramite FGPMI e SACE, sotto forma di garanzia fornita alle banche sui finanziamenti richiesti dalle aziende.
Attenzione, non si tratta quindi di liquidità a fondo perduto a disposizione dell’imprenditore, bensì di una garanzia che lo Stato fornisce alle banche, affinché queste concedano linee di finanziamento anche alle imprese che, in questo momento di carenza o mancanza di liquidità, non sono in grado di fornire le consuete garanzie per l’accesso al credito.
Ogni imprenditore che accenderà un finanziamento o lo ha già acceso per sopravvivere in questo periodo, dovrà comunque provvedere a rimborsarlo, secondo varie modalità di seguito indicate. Solo nel caso non riuscisse ad onorarlo, saranno utilizzate le somme stanziate con il suddetto decreto.
Così facendo le imprese, in particolare quelle di ridotte dimensioni che in questo momento si trovano maggiormente in difficoltà, potranno chiedere un finanziamento agli istituti bancari i quali, grazie al fondo liquidità garantito con il decreto, potranno concederlo.
In definitiva, con tale decreto, lo Stato si assume il rischio, garantendo alla banca il rimborso del prestito nel caso in cui, dopo la crisi, vi siano imprese insolventi.
Si parla quindi di una garanzia ‘a prestito’, perché nel momento in cui le imprese avranno restituito quanto ricevuto dalla banca, le risorse messe ora a disposizione dallo Stato, non più necessarie, saranno da questo reincamerate.
Ma vediamo nel dettaglio come verrà distribuita la liquidità e tramite quali fondi vi potranno accedere le imprese.
Fondo di Garanzia per le PMI
Il primo fondo fruibile per le PMI è il Fondo Garanzia. Fino al 31 dicembre 2020, per le imprese con massimo 449 dipendenti il decreto prevede uno snellimento dell’iter burocratico per richiedere la copertura da parte del Fondo.
La garanzia è accordata senza debito di commissioni, ciò significa che i costi da sostenere saranno gli interessi da pagare sul finanziamento e il capitale a prestito da rimborsare poiché, ricordiamo, non si tratta dell’erogazione di un contributo a fondo perduto ma di un normale finanziamento concesso in condizioni straordinarie.
Nello specifico, quest’ultimo può arrivare fino a 5 milioni di euro e avere durata massima di sei anni. La garanzia è al 90% fino a 800 mila euro; può aumentare al 100% con l’intervento dei Confidi.
Sempre al 100% è la copertura per i prestiti che non superano i 25 mila euro, i quali vengono concessi automaticamente, bypassando la fase di valutazione creditizia da parte della banca.
La garanzia di SACE
In secondo luogo, troviamo SACE. Se una PMI ha già chiesto e ottenuto prestiti fino a 5 milioni di euro attingendo al FGPMI, può rivolgersi alla garanzia fornita da questa società. Al riguardo la normativa è leggermente differente ma la scadenza rimane sempre di sei anni.
Con questo strumento si prevede di coprire un totale di 200 miliardi di euro di prestiti di cui 30 miliardi da destinare prioritariamente alle PMI, nel caso in cui esaurisca la quota spettante del Fondo di Garanzia.
Nell’individuare l’importo massimo di finanziamento concedibile, si pone il tetto al 25% di fatturato registrato nel 2019, o in alternativa, al doppio dei costi del personale.
La percentuale di garanzia è del 90% per le imprese fino a 5mila dipendenti; scende all’80% se si supera la soglia considerata di dipendenti, oppure se il fatturato è tra 1,5 e 5 miliardi di euro; arriva infine al 70% per i ricavi sopra i 5 miliardi.
Se è vero che anche per SACE i tassi sono inferiori a quelli normalmente applicati, la garanzia non è più gratuita come per FGPMI. Si pagheranno commissioni anche su questa.
Riassumendo le possibilità delle imprese che necessitano di un finanziamento
Si identificando due tipologie di imprese e tre fasce di categoria.
- Le imprese di piccole dimensioni, intendendosi quelle con meno di 250 dipendenti e ricavi fino a 50 milioni, hanno accesso innanzitutto al Fondo di Garanzia e solo successivamente a SACE.
- Le imprese da 250 a 499 dipendenti hanno la facoltà di scegliere se accedere prima FGPMI o direttamente a SACE.
- Le imprese sopra i 500 dipendenti possono accedere unicamente al fondo garantito da SACE.
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Per qualsiasi altra informazione sul decreto e sulle possibilità di accesso a finanziamenti garantiti, potete scriverci all’indirizzo segreteria@hospitalityteam.it e sarete ricontattati.