Il business model canvas nel gioco di squadra per innovare i modelli di business
Come già anticipato nel precedente articolo Business model canvas: cos’è e a cosa serve stiamo parlando di uno degli strumenti più utili e diffusi in fase di pianificazione della strategia d’impresa.
La validità di tale mezzo è riconosciuta internazionalmente perché risulta di facile declinazione per ogni struttura: dalle startup alle aziende già avviate, di piccole o grandi dimensioni, il cui obiettivo è una proposta di mercato innovativa che apporti valore sotto forma di prodotti o servizi.
La creazione parte dal lavoro di squadra
Un buon business model canvas, o BMC, nasce da imprese con un alto grado di collaborazione all’interno dello staff manageriale. Infatti, completare la “canvas” è un’operazione complessa che richiede un’analisi oggettiva su più fronti dei differenti ambiti strategici. Pertanto, tale strumento raggiunge il massimo della sua efficienza se impiegato nel lavoro di squadra, facendo sedere allo stesso tavolo le figure di riferimento per ogni blocco, favorendo il coinvolgimento, la collaborazione, la creatività, al fine di generare nuove idee.
Il suo impiego necessita quindi di momenti dedicati e di spazi concilianti la condivisione. Si stenderà in un grande tavolo l’ampia tela che si andrà a riempire scrivendovi sopra con penne e matite e avrà luogo il confronto di idee.
A questo punto sono doverosi due avvertimenti di tipo pratico. Stiamo descrivendo uno strumento dinamico, sia nella sua creazione che nel suo impiego, per questo motivo è consigliabile stampare più formati di tele in modo da poter riscrivere, cancellare e confrontare agilmente i primi brainstorming.
In secondo luogo, trattandosi di un momento cruciale, seppur creativo e stimolante, è doveroso tener presente che non potrà completarsi nell’arco di un pomeriggio ma richiederà numerose riflessioni sviluppate in più tempi, basate su dati e analisi realistiche.
Iniziare a sviluppare il modello
Tenendo a mente la tela base descritta nel primo articolo, è visibile a colpo d’occhio una separazione logica dei blocchi in due lati. A destra ritroviamo tutto ciò che riguarda la clientela con l’individuazione dei segmenti, delle relazione e dei canali definiti per far dialogare la proposta di valore dell’azienda con il suo diretto pubblico nel mercato, generando flussi monetari positivi. Nel lato opposto invece si schematizzano i blocchi che pongono l’attenzione sulla strategia interna all’impresa, per la creazione di valore, e la sua relazione con imprese terze al fine di ottimizzare la produzione.
Abbiamo iniziato a snocciolare ogni blocco della tela partendo dall’individuazione dei clienti per ottenere una chiara proposta di valore. Questo percorso ben si adatta nella pianificazione di una startup ma non sempre calza a pennello anche per business già maturi in assenza di volontà di innovazione. In quest’ultimo caso, ad esempio, è indiscutibilmente già avvenuta la fase di targetizzazione, pertanto vi sarà poco da scrivere nel blocco del segmento di clientela, così come negli altri ambiti. Al contrario il BMC serve per capire se e dove ci sono risorse da poter ancora sfruttare e dei costi che non sono funzionali al valore del prodotto/servizio. Chiaramente per il BMC è utilissimo per le imprese avviate che hanno intenzione di aprire un nuovo ramo d’azienda per la produzione di un bene innovativo. Tale bene potrà nascere per soddisfare bisogni del tutto differenti da quelle dei vostri clienti fidelizzati in precedenza.
È generalmente auspicabile, in ogni caso, iniziare a riempire prima il lato della clientela e poi quello tipicamente interno all’azienda.
La struttura dei costi sarà l’ultimo blocco da riempire in quanto è strettamente legato a tutta la logica e la struttura del nostro modello, così come precedentemente delineato.
Il suo impiego a posteriori
Ribadiamo che stiamo impiegando uno strumento dinamico il quale ammette ulteriori sistemazioni anche qualora appaia completo, snellendolo o appesantendolo dove serve al fine di ottenere una reale ed equilibrata visione della strategia da attuare.
Ancora, il BMC va considerato un documento vivo, fondamentale per fare chiarezza e gettare le basi, di comune accordo con lo staff di progettazione che seguirà il realizzarsi del business. Infine, così come il business plan, esso può essere utile come strumento di management per il monitoraggio del progetto innovativo, una volta preso forma concretamente.
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