L’impatto delle scelte di management per la sostenibilità nelle tre macroaree aziendali
In vari articoli abbiamo avuto il piacere di raccontarvi cosa significa compiere scelte di management mirate alla sostenibilità aziendale. Con l’articolo di oggi vogliamo poter riassumere per sommi capi quanto già discusso in modo da proporvi una visione chiara e, via via più approfondita, delle aree impattate dalle scelte di un management sostenibile.
Sostenibilità è un termine che racchiude in sé una visione di etica e di responsabilità sociale dell’impresa; d’altro canto si rivela talvolta anche una scelta naturale, in risposta ad un mercato che vede investitori sempre più attenti agli standard internazionali SDGs dell’ONU.
Le Nazioni Unite nel 2015 hanno approvato un piano per lo sviluppo sostenibile composto da 169 target concatenati in un unico documenti chiamato Agenda 2030. SDGs è l’acronimo in lingua inglese che sta per Sustainable Development Goals, in italiano: Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Far parte dell’onda, rientrando nei target previsti con le proprie scelte di d’impresa, si rivela oggi anche una strategia vincente nel dialogare con i consumatori, i quali diventano sempre più attenti e consapevoli nelle loro scelte di mercato.
Aggiungiamo che anche sul piano normativo, dare maggiore evidenza della sostenibilità propria dell’impresa, per alcune categorie di imprese, è diventato un obbligo. Ciò si evince dalla Direttiva Europea 2014/95/UE che ha richiesto agli stati membri dell’Unione un obbligo in tema di dichiarazioni di informazioni di carattere non finanziario e di informazioni sulla diversità.
Le 3 P della sostenibilità
Ma veniamo al dunque, vi abbiamo promesso di fare chiarezza su quali siano nello specifico le tre macro aree sulle quali impattano tutte le scelte di management. Specifichiamo che, mentre in articoli dove abbiamo preso in analisi schemi ben definiti per lo sviluppo del modello di business, quali ad esempio l’impiego dell’analisi SWOT, non parleremo più di variabili precise, individuabili all’interno o all’esterno dell’impresa.
Nel business della sostenibilità si ridefiniscono i confini aziendali, impattando sui processi e sui prodotti, ma anche sui modelli organizzativi e sulla brand image.
Per questo motivo parliamo di macroaree, per ognuna delle quali cercheremo di approfondire al meglio l’incidenza del management sostenibile. Profitto, Pianeta, Persone: tre P della bottom line descritte da Elkington, imprenditore e accademico britannico, consulente nel campo della responsabilità sociale d’impresa. Una tripletta, come sostenuto dallo studioso britannico, che per essere vagliata sotto un profilo di sostenibilità, presuppone una revisione del modello di business aziendale.
Profitto
Solitamente si presenta primo tra tutti, il profitto, presupposto indispensabile per non fallire e continuare a svolgere attività d’impresa. Questa P è inclusiva delle altre due poiché per ottenerla si intraprendono scelte attente al pianeta e alle persone che vi abitano. Un corretto approccio ambientale e sociale può rivelarsi oggi la chiave vincente per una solida stabilità economica nel lungo periodo. In prospettiva, può portare anche alla revisione del fine ultimo non più centrato solo sull’utile economico ma su un concetto di benessere condiviso molto più profondo.
Pianeta
Le strategie messe in campo per questo secondo punto sono sempre più accorte ed evolute. Si parla di un’economia circolare attenta al green, non più solo in ottica lineare – dalla produzione alla vendita o allo smaltimento.
Si installa una coscienza comune che introduce uno scopo sociale: l’azienda non è più una unità produttiva a sé stante ma integra e interagisce con il territorio.
Persone
Infine, la terza P, che include sia il consumatore ma anche chi opera per il consumatore. Una P di People dal significato molto ampio. Come impattano le scelte di management su questo fronte?
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Essendo la tematica molto articolata, vi lasciamo proseguire la lettura nel prossimo articolo 🠒 La P di People nel management della sostenibilità.