Il finanziamento a fondo perduto e le altre forme agevolative per imprese e futuri imprenditori
Non tutte le imprese o i futuri imprenditori sanno che esistono diverse misure agevolative a supporto dei propri investimenti, ancor meno conoscono le procedure per accedervi.
Eppure ogni anno, l’Unione Europea, e di concerto lo Stato, le Regioni e le Camere di Commercio, mettono a disposizione ingenti fondi per supportare le imprese, erogati in modalità differenti.
Vi parliamo oggi delle agevolazioni più ambite dalle aziende e delle loro particolarità: il contributo o finanziamento a fondo perduto, il voucher e il credito d’imposta.
Il finanziamento a fondo perduto
Il finanziamento a fondo perduto è, nella pratica, un aiuto economico erogato da un ente pubblico che non prevede nessun tipo di rimborso.
E’ quindi molto interessante perché non si tratta di un prestito, come nel caso dei finanziamenti agevolati, ma di una sorta di “donazione” tramite bonifico nel conto corrente del beneficiario.
Non è però così facile ottenerlo: solitamente il contributo a fondo perduto viene concesso previa partecipazione del beneficiario a specifici bandi, che prevedono l’invio di un progetto e una serie di documenti tramite portali online o PEC, che verranno poi valutati con punteggio sulla base di determinati requisiti e criteri.
Ogni bando definisce il contributo che verrà erogato: di norma copre una percentuale che va dal 30% all’80% del totale dell’investimento, mentre la parte restante è in capo all’impresa che ha richiesto l’agevolazione.
Non tutte le spese possono essere coperte da un contributo a fondo perduto, e non tutti possono farne richiesta. Solitamente esso agevola PMI, start up, imprese giovanili e/o femminili, per:
- opere edili e impiantistiche per la riqualificazione e l’efficientamento energetico di edifici;
- acquisto di macchinari, attrezzature, arredi, hardware e software;
- investimenti in ricerca & sviluppo;
- web marketing e materiale promozionale;
- servizi di consulenza strategica;
- ottenimento di certificazioni, licenze, brevetti.
Nella maggior parte dei casi, le spese agevolabili devono essere effettuate dopo l’invio della domanda di contributo: per questo motivo, consigliamo sempre di informarvi sulla disponibilità di bandi e contributi prima di realizzare gli investimenti.
Molti bandi danno la possibilità di ricevere un anticipo e/o un acconto del contributo prima di aver portato a termine il progetto, ma per ottenere il saldo finale è necessario dimostrare di averlo concluso e di aver effettuato gli investimenti previsti, tramite la predisposizione di opportuna documentazione contabile.
Per ulteriori approfondimenti sul finanziamento a fondo perduto, puoi leggere il nostro articolo dedicato. Nella pagina Bandi puoi invece capire se possiamo esserti utili per la realizzazione del tuo progetto.
Il voucher
Anche i voucher rientrano nella categoria dei finanziamenti a fondo perduto, poiché anch’essi supportano le imprese nell’acquisto di beni o acquisizione di servizi tramite l’erogazione di aiuti senza richiesta di rimborso. Si differenziano però da essi, principalmente per tre aspetti:
- La specificità dell’intervento agevolabile: solitamente, i voucher vengono concessi per il raggiungimento di determinati obiettivi da parte dell’impresa richiedente, come ad esempio la digitalizzazione, l’innovazione o l’internazionalizzazione, e spesso coprono i costi per prestazioni di consulenza strategica o affiancamento da parte di tutor o esperti in questi settori;
- L’erogazione di importi ridotti: poiché, come detto, i voucher supportano specifiche iniziative, che non comportano interventi di ristrutturazione o l’acquisto di costosi impianti e macchinari, e che pertanto non richiedono la predisposizione di progetti elaborati, gli importi erogati in questi casi sono minori rispetto ai normali contributi a fondo perduto, ma sono comunque un valido aiuto per le imprese. Di norma, i voucher non superano i €10.000;
- La semplificazione della procedura di richiesta: per i motivi sopra elencati, la procedura di richiesta del contributo è più semplice e richiede un minor numero di documenti a supporto.
Il credito d’imposta o bonus
Il credito d’imposta consiste, per definizione, in un credito che il contribuente (in tal caso l’azienda) vanta nei confronti dello Stato o di altri enti pubblici come Regioni, Comuni, Inail, Inps.
Si traduce in un compenso di eventuali debiti, in uno sconto sulle imposte dovute o se ne può richiedere il rimborso nella dichiarazione dei redditi. Di recente, per determinate tipologie di bonus, è stata aggiunta la possibilità di cedere il credito a terzi.
Anche in tal caso l’agevolazione viene calcolata in percentuale sulle spese ammissibili dalla specifica misura agevolativa, e di norma è fruibile a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in cui i costi sono stati sostenuti.
Tra gli esempi di bonus più noti, troviamo l’art bonus hotel, conosciuto anche come tax credit, i crediti d’imposta del Piano Transizione 4.0 per beni strumentali, R&S e formazione, il bonus facciate e il bonus pubblicità. Ve ne sono molti altri, alcuni li trovate tra le agevolazioni attive cliccando qui.
Le modalità per accedere al credito d’imposta sono spesso semplici e la documentazione richiesta non è molta: è però necessario, naturalmente, sia corretta e coerente con quanto previsto dal Ministero o altro ente.
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Sperando di aver fatto un po’ di chiarezza sulle forme agevolative più interessanti per le imprese, restiamo a disposizione per ulteriori informazioni. Contattaci senza impegno o scopri subito se sono attivi bandi o incentivi a supporto della tua attività.